La beffa dei “tir puliti”: costretti a star fermi nei piazzali perché l’Italia non ha il gas per rifornirli

“È un’incredibile beffa quella che stanno subendo le imprese di autotrasporti più sensibili al tema della sostenibilità ambientale, quelle che hanno investito per sostituire vecchi mezzi con moderni tir alimentati a gas naturale liquefatto: molti dei loro mezzi sono infatti fermi nei piazzali per mancanza di carburante. E questo perché nel nostro Paese non esistono rigassificatori e tutto il “carburante pulito” arriva dall’estero, in particolare dal porto di Marsiglia, dove gli scioperi che durano ormai da quasi due settimane, stanno però impedendo il regolare trasporto di diverse di merci, compreso il gas da autotrazione”. A denunciare quella che appare davvero una clamorosa beffa è Doriano Bendotti, segretario provinciale della Fai, la federazione degli autotrasportatori italiana, di Bergamo, provincia in prima fila nella corsa al ricambio delle flotte per ridurre l’inquinamento ma anche nella realizzazione di stazioni di rifornimento, come dimostra l’investimento da due milioni e mezzo di euro effettuato un anno fa dalla Pe.Tra, per realizzare a Brembate, tramite la controllata Mz Energia, un grande e moderno impianto per il rifornimento di Lng per mezzi pesanti, rapidamente diventata una delle stazioni europee più importanti per quantità di gas erogato ogni giorno. “A oggi si calcola ci siano circa 500 nuovi mezzi a Lng fermi sul nostro territorio per mancanza di carburante”, denuncia Doriano Bendotti, “camion acquistati da grandi gruppi, come Italtrans, Koinée Pe.Tra, ma anche da tante piccole aziende che hanno iniziato a riqualificare il proprio parco mezzi in chiave ambientale, provocando pesantissimi danni economici”. Una situazione che Gianandrea Pellegrinelli presidente di Pe.Tra, non esita a definire definisce “semplicemente incredibile, con gli imprenditori protagonisti di importanti investimenti per mezzi che abbattono le emissioni di Co2 e la rumorosità che, invece di essere premiati, vengono penalizzati. Quello che non si riesce a comprendere”, aggiunge il presidente della Pe.Tra, è perchè non ci siano terminal il Italia dove poterci approvvigionare, costringendoci ad attendere i rifornimenti dalla Francia, o in alternativa da Spagna e Belgio”. Una domanda rivolta in particolar modo al mondo politico che però appare più occupato a far continue campagne elettorali che a occuparsi dei veri problemi del paese. Compresi quelli causati dall’impossibilità di essere riforniti dal rigassificatore marsigliese, che produce circa 5,5 milioni di tonnellate l’anno di gas naturale liquefatto, principale fonte di approvvigionamento di Gnl per l’autotrasporto italiano, e soprattutto dall’incapacità di realizzare nel nostro Paese rigassificatori costringendo i distributori italiani a fare un vero e proprio “giro dell’Europa” per importare Lng da altri centri di produzione, come quelli di Barcellona o Rotterdam. Una situazione d’emergenza, e dunque non sostenibile a lungo, anche perchè gli impianti produttivi “alternativi” non riescono a soddisfare la domanda di Marsiglia. Senza contare che la scarsità del prodotto avrò, come conseguenza, un aumento dei prezzi che, come sempre, toccherà pagare ai consumatori.

Testo realizzato da Baskerville Comunicazione & Immagine srl per stradafacendo.tgcom24.it