Autostrade, rincari medi dell’1,32%: prezzi confermati su Brennero e Asti-Cuneo

Nuovo balzello al casello. Nel 2015 il pedaggio è cresciuto in media dell’1,32 per cento su diversi tratti autostradali, con punte dell’1,5 per cento. Non sono state toccate però alcune tratte battutissime cone l’autostrada del Brennero. La comunicazione è stata data direttamente dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che insieme con il ministero dell’Economia e delle Finanze «hanno ritenuto obiettivo prioritario di interesse pubblico l’adozione di ogni misura idonea a consentire il superamento dell’attuale negativa congiuntura economico-finanziaria e considera la calmierizzazione degli adeguamenti tariffari per l’anno 2015, entro l’1,5%, una misura necessaria al conseguimento di tale obiettivo. Tale misura, peraltro, per non ostacolare il completamento degli investimenti previsti, deve necessariamente inserirsi nel contesto dei rapporti di concessione così come oggi sottoscritti e vincolanti per le parti».

In burocratese significa che gli aumenti sono contenuti e che senza questi balzelli non potrebbero proseguire i cantieri in corso. Si tratta insomma di adeguamenti previsti nel contratto con i gestori. Peccato che stipendi e pensioni non siano aumentati nel 2015 anzi in diversi casi abbiano perso potere d’acquisto. Ecco gli adeguamenti in particolare: ATIVA 1,50%; Autostrade per l’Italia 1,46%; Autovie Venete 1,50%; Brescia-Padova 1,50%; CAV 1,50%; Autocamionale della Cisa 1,50%; Autostrada dei Fiori 1,50%; Milano Serravalle Milano Tangenziali 1,50%; Tangenziale di Napoli 1,50%; RAV 1,50%; SALT 1,50%; SAT 1,50%; SATAP Tronco A4 1,50%; SATAP Tronco A21 1,50%; SAV 1,50%; SITAF 1,50%; Torino – Savona 1,50%; Strada dei Parchi 1,50%. Non sono previsti rincari per le Autostrade Meridionali (SAM); l’Asti-Cuneo, l’Autostrada del Brennero; Consorzio Autostrade Siciliane e Centro Padane.