Dall’aeroporto allo spazioporto. L’Italia ha compiuto il primo passo per avere un’infrastruttura capace di accogliere in un futuro nemmeno troppo lontano i voli suborbitali, che sarebbero in grado di collegare Roma e New York in un’ora e utili per i test scientifici e tecnologici, ma anche per il turismo spaziale. Un “pronti al decollo” sancito dal memorandum di cooperazione firmato giovedì a Roma dal presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Roberto Battiston, e dal vicedirettore generale dell’Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile), Benedetto Marasà, con George Nield, direttore associato per il Trasporto spaziale commerciale dell’Agenzia federale degli Stati Uniti per l’Aviazione (Faa). Continua a leggere