Passi avanti per i treni in Sicilia. Lunedì mattina, alla presenza del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, dell’amministratore delegato di Rfi, Maurizio Gentile, e dell’amministratore delegato di Italferr, Carlo Carganico, è stato inaugurato il nuovo tracciato ferroviario Campofelice di Roccella-Ogliastrillo, sulla linea Palermo-Messina, lungo circa 10 chilometri e costato 200 milioni di euro. Il nuovo tratto, progettato da Italferr e realizzato da Rete Ferroviaria Italiana, parte in variante e parte in affiancamento alla linea esistente, comprende la galleria Monte Poggio Maria, lunga circa 4 chilometri, e “rientra tra gli interventi previsti per il raddoppio della linea Fiumetorto – Castelbuono, che prevede un investimento economico complessivo di 940 milioni di euro”, spiega il ministero delle Infrastrutture, che ricorda come la nuova linea permetta “un servizio di trasporto più affidabile in termini di sicurezza, regolarità e puntualità, una maggiore capacità di traffico sia per i treni a lunga percorrenza sia per i treni regionali”. Continua a leggere
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Messina-Catania-Palermo, treni più veloci e frequenti: ne partirà uno ogni mezz’ora
“L’obiettivo è quello di avere di una ferrovia normale, civile ed europea”. Lo ha detto il ministro della Coesione territoriale, Fabrizio Barca, in occasione della presentazione del contratto istituzionale di sviluppo per la realizzazione della direttrice Messina-Catania-Palermo, che consentirà il collegamento ferroviario in 2 ore e 25 minuti, con un risparmio di 20 minuti, e una maggiore frequenza di convogli. Il contratto, firmato da Barca e dal ministro dello Sviluppo Corrado Passera, dal governatore della Regione siciliana Rosario Crocetta e dagli amministratori delegati di Ferrovie Mauro Moretti e di Rfi Michele Mario Elia, interessa cinque macro-interventi per un totale di 14 opere. Continua a leggere
Sicilia, pendolari infuriati per i treni in ritardo: “La situazione è intollerabile”
Ritardi su ritardi, con disagi, anche pesanti, per chi prende il treno per andare a lavorare. I pendolari siciliani non ne possono più. Giovedì 17 gennaio, per esempio, “sui primi 19 treni del mattino (dalle ore 5.05 alle ore 9.40) che percorrono la Messina-Catania-Siracusa e viceversa, 16 sono i treni che hanno avuto un ritardo tra 5 e 86 minuti, uno soppresso e due in anticipo tra 2 e 5 minuti”, spiega il Comitato pendolari siciliani in una nota. Nell’elenco reso noto dai pendolari (clicca qui per vedere i dati), spiccano gli 86 minuti di ritardo del treno 3865 delle 5.25 e i 47 del treno 1955, sempre da Messina a Siracusa. “La situazione del trasporto pubblico ferroviario non è più tollerabile. Il diritto alla mobilità deve essere garantito dalle istituzioni, non dalle aziende di trasporto”, spiegano i pendolari.