Uno degli scopi del Patto della logistica, voluto dal precedente Governo Berlusconi era quello di integrare i servizi, di razionalizzare i costi e di generare maggior sicurezza. Per questa ragione erano stati avviati i progetti nelle cinque filiere fondamentali: farmaco-ospedaliera, rifiuti industriali, agroalimentare, merci pericolose, distribuzione urbana delle merci. Progetti che tornano di strettissima attualità in questi giorni in cui i media presentano i conti in rosso della sanità. E la logistica potrebbe rappresentare una cura efficace, un ottimo antidoto contro i deficit regionali e contro la crescita della spesa pubblica che è fortemente spinta dalla spesa sanitaria ed è in gran parte è legata ai prodotti farmaceutici e alle apparecchiature ospedaliere (il mercato italiano di beni e servizi ospedalieri “vale” qualcosa come 12 miliardi di euro). Un radicale cambiamento, che associ la sanità alla logistica, sarebbe quantomai opportuno. Continua a leggere