L’Emilia-Romagna non è terra di mafia ma la mafia c’è e rischia di colonizzare la regione. Si apre con queste parole il recentissimo Rapporto sulla mafia in Emilia-Romagna realizzato dalla Fondazione Antonino Caponnetto. Un rapporto che è un pesantissimo atto d’accusa secondo il quale ammonterebbe a circa 20 miliardi di euro il fatturato prodotto dai ben 49 clan che avrebbero messo radici nella regione finita nel mirino di 26 famiglie della ‘ndrangheta calabrese, di 13 legate alla camorra, di 7 di “cosa nostra”, di 3 alla sacra corona unita. Una mappa della criminalità organizzata “drammatica”, come ha detto Roberto Scalia, già membro della Dia e consigliere della fondazione intitolata all’ideatore del pool antimafia di Palermo, e che tocca diversi settori: dall’edilizia, ai pubblici esercizi fino all’autotrasporto. Continua a leggere