“Ci sono stati miglioramenti nella gestione quotidiana dei programmi nel corso del tempo, ma non è stato valutato in maniera approfondita il potenziale del mercato in rapporto al raggiungimento degli obiettivi dei programmi, e non sono stati presi in considerazione i nuovi sviluppi, per di più senza adottare per tempo misure correttive per porre rimedio agli evidenti difetti di concezione dei programmi”. I programmi in questione sono quelli Ue Marco Polo I e II, con i quali dal 2003 la Commissione europea finanzia progetti per trasferire il trasporto merci su gomma verso altre modalità (ferrovie, vie d’acqua interne e trasporto marittimo a corto raggio) e la “sentenza” con cui sono stati praticamente stroncati è quella emessa dalla Corte dei Conti europea, secondo la quale i programmi si sono rivelati inefficaci e vanno soppressi nella loro forma attuale. Continua a leggere