“Una piattaforma logistica a ridosso della città; un’organizzazione che consenta al maggior numero di imprese di autotrasporto di consegnare qui le proprie merci; una flotta di mezzi ecologici, a metano o ibridi, pronti a prendere a bordo quelle merci per trasportarle nel borgo medievale di Città Alta e nel centro della città, percorrendo quello che, in gergo, si chiama “ultimo miglio” e liberando così le aree più critiche della città da traffico e smog. Migliorare la qualità della vita di Bergamo potrebbe non essere poi così difficile: basterebbero questi pochi ingredienti e sarebbe sufficiente saperli “cucinare”. Magari seguendo la “ricetta” adottata con successo da altre città che l’hanno già fatto. Come Padova per esempio. L’amministrazione comunale di Bergamo potrebbe proprio prendere esempio dal progetto veneto di “Cityporto”, opportunamente adeguato alle proprie esigenze, per trovare finalmente la via d’uscita a un problema irrisiolto da decenni”. Continua a leggere