Rinunciare alla Tav costerà appena 10 milioni di euro, il prezzo da pagare per “chiudere i buchi” delle gallerie esplorative, le opere preventive realizzate mentre i lavori per l’alta velocità vera e propria non sono ancora iniziata. A scrivere l’ennesimo capitolo sulla telenovela Tav, è Simone Valente, sottosegretario del Movimento 5 Stelle alla presidenza del Consiglio, che in un’intervista a Repubblica ha categoricamente smentito che rinunciare all’alta velocità fra Torino e Lione possa costare le cifre mostruose, addirittura a nove zeri, ipotizzati negli ultimi mesi da più parti. Continua a leggere