L’hanno già ribattezzata “la barca fantasma”. Perché pur navigando a motore emette un rumore appena più avvertibile di quello di una barca a vela, un leggero ronzio provocato dal propulsore elettrico installato a bordo e capace di spingerla a una velocità di 5 nodi con un’autonomia di 2 ore (nel prototipo, ma moltiplicabile almeno del doppio aumentando, con l’eventuale messa in produzione, la potenza delle batterie al litio). Ma anche perché è capace di lasciare una traccia del suo passaggio minore rispetto a uno scafo della stessa lunghezza e dello stesso peso, grazie a un segreto nella carena che consente di schiacciare l’onda. Continua a leggere