“Nuovi ulteriori ritardi nella cessione dell’Ilva produrrebbero conseguenze insostenibili anche per le aziende di autotrasporto che da sempre servono gli stabilimenti di Taranto, Genova e Venezia e che sono state già duramente provate dallo stato di crisi in cui ormai da anni versa la società proprietaria del più grande stabilimento siderurgico d’Europa. La prospettata ulteriore prosecuzione dell’attività produttiva in regime di amministrazione straordinaria non può essere condotta a spese dell’indotto e delle aziende di autotrasporto, non più in condizione di far fronte a un ulteriore slittamento dei tempi di pagamento dei crediti maturati nei confronti dell’Ilva”. Continua a leggere