Tre anni di proroga per l’utilizzo dello scalo ferroviario di Bergamo, in scadenza a fine 2017, per consentire alle imprese del territorio di poter continuare a far partire e far arrivare le proprie merci. Ma tre anni (o nella peggiore delle ipotesi almeno due) anche per consentire alla “politica” di individuare una nuova area dove realizzare una nuova infrastruttura. A chiederlo è Giuseppe Cristinelli, presidente della Fai, la federazione autotrasportatori italiani, di Bergamo, che dalle pagine del quotidiano L’Eco di Bergamo ha invocato questa possibile soluzione per impedire che altrimenti ” Bergamo possa vedere dall’anno prossimo la situazione precipitare, con aziende “costrette” proprio da una mancanza di infrastrutture adeguate a trasferire la propria attività altrove, cancellando sul territorio centinaia e forse addirittura migliaia di posti di lavoro. Continua a leggere