“Io sono preoccupato quando non ci sono regole, perché a quel punto primeggiano la forza, i muscoli e l’arroganza”. Con queste parole Emilio Petrelli, presidente del Gruppo Federtrasporti, replica al vicepresidente di Confindustria, Cesare Trevisani, che aveva definito l’attuale processo nell’autotrasporto “una preoccupante controriforma”. La sicurezza, si legge in una comunicato del Gruppo Federtrasporti, è fatta di regole che, se rispettate, produrranno benefici per tutti. Imprese di produzione in testa, che avranno servizi di trasporto più efficienti e denaro pubblico per sostenere la crescita della nostra economia. Ci sono voluti quasi sei anni per attuare la riforma dell’autotrasporto datata 2005, quella che cancellava le inapplicate tariffe a forcella per passare a una liberalizzazione «regolamentata». Continua a leggere