In caso di calamità il governo potrà decidere un aumento di 5 centesimi al litro delle accise sui carburanti. E altrettanto potranno fare le regioni colpite. Un terremoto, un alluvione o un altro disastro potrebbero così pesare sulle tasche dei contribuenti fino a dieci centesimi al litro. Lo prevede la riforma della Protezione Civile varata venerdì dal governo. “Nel momento della dichiarazione dello stato di emergenza” si legge, “si provvede al fabbisogno finanziario utilizzando le risorse del fondo nazionale di protezione civile. Qualora sia utilizzato anche il fondo spese impreviste, lo stesso è immediatamente e obbligatoriamente reintegrato con risorse ordinarie e/o con le maggiori entrate derivanti dall’aumento dell’accisa sui carburanti, stabilita dal Consiglio dei Ministri in misura non superiore a cinque centesimi per litro. Al momento della dichiarazione dello stato di emergenza, inoltre, le Regioni hanno facoltà di elevare l’imposta regionale sulla benzina di loro competenza sino al massimo di cinque centesimi per litro”. Continua a leggere