C’è una macchia nera nella storia di Audi. Un passato nascosto che ora è venuto alla luce proprio grazie alle ricerche volute dalla casa tedesca. Durante gli anni della dittatura nazista, la Auto Union Ag – da cui poi nacque Audi – sfruttò nelle sue fabbriche migliaia di lavoratori forzati e internati nei campi di concentramento delle SS. La realtà è emersa da uno studio storico commissionato proprio dall’azienda tedesca. La ricerca, intitolata “Economia di guerra e impiego dei lavoratori presso la Auto Union AG di Chemnitz nella Seconda guerra mondiale” arriva alla conclusione che Auto Union “si lasciò coinvolgere in maniera scandalosa nel sistema dei campi di concentramento per interessi nel sistema economico di guerra”. Continua a leggere