Le tariffe Rc auto potrebbero diminuire dal 15 al 18 per cento. Lo sostiene l’Isvap, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, che ha presentato a Governo e Parlamento un pacchetto di interventi normativi per ridurre le tariffe. Tra le proposte, consultabili sul sito www.isvap.it, anche interventi relativi al risarcimento diretto, al contrasto alle frodi e all’abolizione del tacito rinnovo.
Entrando nel dettaglio, il pacchetto contiene proposte riguardo la questione del trattamento delle macro e micro lesioni: per le prime, si chiede un intervento normativo sulla tabellazione delle menomazioni e del relativo valore dei punti d’invalidità per uscire dalla attuale fase di incertezza giurisprudenziale; per le seconde, la cui incidenza sul totale è preponderante, l’Isvap pensa che per stroncare comportamenti scorretti dei professionisti medico legali sia necessario il potenziamento delle Commissioni Regionali miste.
Riguardo al risarcimento diretto, l’Isvap propone il ripristino della esclusività della procedura in modo da fugare le incertezze sollevate dalla sentenza pronunciata in materia dalla Corte Costituzionale nel 2008. L’Istituto per la vigilanza pensa che sia utile anche abolire il tacito rinnovo, per stimolare i meccanismi concorrenziali e la mobilità dei consumatori. Sono inoltre in fase di approfondimento da parte dell’Autorità proposte di ulteriori interventi normativi, in particolare con riferimento al sistema del Bonus-Malus. Tale sistema, spiega l’Isvap, è stato introdotto in un contesto (regime di tariffa amministrata e frequenza sinistri circa doppia rispetto all’attualità) non più attuale; il suo meccanismo di funzionamento porta a una crescente concentrazione degli assicurati nelle prime tre classi di merito con conseguente perdita di significato delle attuali graduatorie valutative e inevitabile penalizzazione per gli automobilisti virtuosi. L’Isvap sta avviando un apposito tavolo tecnico per l’esame del problema con le imprese.
Gelido il commento di Codacons e dell’Associazione Tutela Utenti Servizi Finanziari, Bancari e Assicurativi, che in una nota definiscono il pacchetto di interventi proposto dall’Isvap “tardivo” e che “non porterà ad alcuna reale riduzione dei prezzi delle polizze”. “Dal 1994 ad oggi le tariffe Rc auto sono aumentate del 180%, determinando un forte arricchimento delle compagnie di assicurazioni”, spiega Carlo Rienzi. “Nessuna misura convincerà le imprese assicuratrici a rinunciare ai propri privilegi e agli enormi introiti provenienti dal settore auto e, del resto, non si capisce il motivo per cui le assicurazioni dovrebbero volontariamente diminuire i propri guadagni. L’unico provvedimento davvero in grado di ridurre i prezzi delle polizze è l’eliminazione dell’obbligatorietà dell’Rc auto, come avvenuto in altri Paesi. L’abnorme incremento delle tariffe, infatti, è determinato non solo dal mancato controllo sulle assicurazioni e dalla carenza di concorrenza tra operatori”, spiega Rienzi, “ma anche e soprattutto dall’ingiustizia per la quale il cittadino è sottoposto all’obbligo di assicurare la propria automobile, mentre la compagnia di assicurazione non ha alcun vincolo e può praticare il prezzo che preferisce. Solo l’eliminazione dell’obbligatorietà dell’Rc auto”, conclude Rienzi, “potrà portare benefici ai consumatori e una reale e drastica riduzione delle tariffe”.