Solo il 4% degli italiani vuole comprare un’auto nuova nel 2011

Se il 2010 è stato un anno terribile per il mercato d’auto, il 2011 potrebbe continuare sullo stesso segno. Sono solamente il 3,9 per cento gli italiani che hanno intenzione di acquistare un’auto nuova, mentre la percentuale di chi vuole acquistare una moto sale a circa l’8 per cento. È quanto emerge dal XVIII Rapporto Aci-Censis 2010. Secondo lo studio, per rivitalizzare il mercato più della metà degli italiani (il 47,5 per cento) chiede una nuova fase di incentivi. La seconda richiesta è l’abolizione del bollo (24,3 per cento), seguita (con percentuali di circa il 16 per cento) da un calo netto del costo del carburante, sconti relazionati al reddito dell’acquirente, e un’assicurazione agganciata ai punti patente.
Le auto low cost spingerebbero all’acquisto solo il 5,7 per cento degli automobilisti, mentre un’auto completamente made in italy motiverebbe appena il 3,8 per cento dei patentati.
“Le auto straniere rimangono stabilmente le favorite tra gli automobilisti italiani, che ne guidano abitualmente una nel 54,7 per cento dei casi, mentre nel 42,2 per cento si affidano a un modello made in Italy. Il restante 3,1 per cento ne possiede una per entrambe le provenienze. Le ragioni che determinano l’acquisto di un’auto italiana sono correlate al risparmio e all’italianità del prodotto. In generale, le due principali ragioni di acquisto rimangono il buon rapporto qualità/prezzo (41,1 per cento) e il costo competitivo (31,1 per cento)”.
Ma qual è l’auto ideale? “Per le donne deve essere pratica e maneggevole, mentre, gli uomini la vogliono potente e di lusso”. Per quanto riguarda l’auto elettrica, gli italiani vorrebbero “un prezzo in linea con le auto tradizionali e un sistema rapido ed efficiente di ricarica delle batterie. Seguono comfort di guida, design e prestazioni in linea con le auto tradizionali, nonché la certezza che sia realmente meno dannosa per l’ambiente. Una parte cospicua degli intervistati sembrerebbe tentata ad acquistarla nel caso in cui il prezzo della benzina continuasse a salire e se venissero effettuate politiche di incentivazione all’acquisto”.