Segnaletica pericolosa: in Italia
un cartello su due è fuorilegge

Il 93 per cento della segnaletica orizzontale in Italia non rispetta gli standard europei. Una situazione decisamente preoccupante, non certo mitigata dai segnali verticali: il 48 per cento dei cartelli, infatti, non è conforme al Codice della strada. I dati sono emersi nel corso della presentazione del piano per la sicurezza stradale realizzato dal III Municipio della Capitale negli ultimi tre anni. “La segnaletica versa in un pessimo stato: scarsa visibilità, per lo stato di conservazione e la vegetazione ridondante, inefficacia e ammaloramento”, ha dichiarato Dario Marcucci, presidente del Municipio romano.
“Sono stati individuati 22 black point, un’incidenza elevata delle 2 ruote negli incidenti e la concentrazione del rischio in concomitanza delle intersezioni, soprattutto per l’alta percentuale di residenti anziani nel quartiere”, ha rimarcato Marcucci.
“Siamo da anni in attesa del recepimento nel nostro Paese della Direttiva europea  sull’uso corretto della segnaletica orizzontale”, ha dichiarato Paolo Mazzoni, consigliere delegato ai Rapporti istituzionali di Assosegnaletica (Anima/Confindustria), “e oggi, all’indomani delle modifiche al Codice della strada, siamo in allarme per i tempi di emanazione dei relativi decreti attuativi che devono chiarire come i proventi contravvenzionali dovranno finanziare la manutenzione delle nostre strade. L’esperienza del III Municipio è una best practise”, ha evidenziato Mazzoni, “per la metodologia georeferenziata e il monitoraggio costante del territorio al fine di intervenire sulle priorità”. Tuttavia – si legge in un comunicato diffuso da Assosegnaletica – la preoccupazione è sulla realizzazione degli interventi a causa della trattenuta da parte del Comune dei proventi delle multe. Il presidente del III Municipio assicura che il 25 per cento delle risorse dovrebbe essere destinato alla manutenzione.