Cinquanta miliardi di euro: è la cifra che manca per completare il programma di infrastrutture per il prossimo triennio. Una cifra alla quale potrebbe contribuire il mondo della finanza, almeno con il 50 per cento. È questo l’invito rivolto dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, nel corso del convegno “Strade e ferrovie, come finanziare ricostruzione e sviluppo” nell’ambito del terzo Infrastructure Day. “Nel prossimo triennio le opere da avviare, cantierare e, in qualche caso, da completare ammontano a circa 110 miliardi di euro”, ha spiegato Matteoli. “Sono disponibili circa 40 miliardi, di cui 19 circa, ossia il 50 per cento, sono risorse private. Se ipotizziamo che le risorse pubbliche recuperabili nel triennio sono pari a circa 20 miliardi di euro, mancano circa 50 miliardi per dare compiutezza al programma infrastrutturale, 50 miliardi sono una cifra senza dubbio rilevante, ma crediamo che il mondo della finanza potrebbe contribuire ulteriormente almeno con una quota pari al 50 per cento”.
Il ministro ha parlato di una “nuova stagione”, caratterizzata da alcuni elementi portanti come il passaggio dalla logica dei corridoi a quella della rete, con la rivisitazione delle reti ten-t, l’apertura di un confronto con il mondo della finanza, la rivisitazione degli interventi da realizzare con il partenariato pubblico-privato, la ricerca di nuovi prodotti finanziari, l’individuazione di nuovi prodotti concessori. “Stiamo quindi lavorando”, ha detto Matteoli, “per un’offerta infrastrutturale che fra tre anni raggiungerà livelli di efficienza più accettabili degli attuali e potrà sopportare un’adeguata crescita della domanda di trasporto”.
Secondo Matteoli, inoltre, il 2010 è un “anno cerniera che rappresenta anche l’uscita da una pesante fase recessiva che non ha però incrinato l’impegno del governo a garantire il mantenimento degli impegni legati all’investimento nelle infrastrutture”. In questo biennio di legislatura, ha precisato, “siamo riusciti a far progettare, istruire e sottoporre all’approvazione del Cipe interventi per un valore globale di circa 45 miliardi di euro”.