Lombardia, i pendolari temono
i tagli: “Si dimezzeranno i servizi”

“Dimezzando i contributi per il trasporto ferroviario regionale, che interessa 2.700.000 pendolari, per garantire i medesimi livelli di (dis)servizio attuali, le tariffe dovrebbero venire raddoppiate, oppure, per stare nei costi, si dovranno dimezzare i servizi”. Sono decisamente preoccupati i pendolari della Lombardia, che in un comunicato analizzano la situazione presente e futura del trasporto pubblico alla luce dei possibili tagli proposti dal Governo. “Che sia a causa degli aumenti delle tariffe, o per l’assenza di servizi di trasporto pubblico, centinaia di migliaia di auto finiranno col riversarsi sulle già congestionate strade delle aree urbane, con le conseguenze facilmente immaginabili, anche per la salute dei cittadini”, scrive il Coordinamento dei Comitati pendolari Regione Lombardia.
“Il taglio dei servizi, tuttavia, in termini reali non costituisce un risparmio, se non marginale, perché Trenitalia si troverebbe ad avere dall’oggi al domani decine di migliaia di esuberi che non può certo licenziare. Per non parlare di centinaia di società di trasporto pubblico locale, che verrebbero portate al fallimento per via dei tagli ai finanziamenti al trasporto pubblico locale. Mentre il ministro Tremonti dichiara che verrà incontro alle Regioni virtuose”, spiegano sempre i pendolari, “viene da domandarsi dove stia il virtuosismo del Governo cui appartiene, che nega riforme strutturali, come la liberalizzazione del mercato, avendo imposto alle regioni di stipulare contratti di servizio capestro col monopolista Trenitalia. Come tutti gli economisti sanno, monopolio significa infatti maggiori costi e minore qualità dei servizi”.
I pendolari temono anche per il preannunciato rinnovo dei treni: “L’acquisto dei famosi 1000 treni per i pendolari, che poteva costituire un investimento volto anche a migliorare, con materiale rotabile più efficiente, anche la gestione economica e a velocizzare i servizi, è stato bloccato. Ci piacerebbe sapere se Tremonti ha pensato di bloccare anche la commessa da 1,5 miliardi per i treni AV, finanziati con soldi pubblici”, scrive il Coordinamento dei Comitati pendolari Regione Lombardia.
Nel mirino, oltre al Governo finisce anche la Regione: “Ci domandiamo quanto sia “virtuoso” il comportamento della Regione Lombardia, che presenta una “lista della spesa” per l’Expo 2015, tra opere “essenziali, necessarie e connesse”, per un totale di 25 miliardi di euro, più di millecento euro a visitatore, equivalente alla manovra stessa e da far impallidire i tagli al trasporto pubblico. Se vi sono settori in cui occorre tagliare, il Ministro è dunque invitato a guardare alle spese folli per l’Expo e per l’Alta velocità. I pendolari sono cittadini responsabili e non chiedono servizi inutili, ma quanto loro necessario per produrre il reddito di che vivere, cosa che di questi tempi non è facile, e riforme strutturali che portino a migliorare l’efficienza del trasporto pubblico. Chiediamo”, conclude il Coordinamento, “la riapertura immediata del Tavolo sul trasporto pubblico locale per essere informati su quali siano le intenzioni della Giunta regionale lombarda in merito a questi temi, nonché come intenda giustificare la manovra tariffaria che si sta apprestando a fare, quando tra pochi mesi potremmo vederci tagliati servizi di trasporto pubblico essenziali”.