“Un atto autolesionista, frutto di un’ideologia ambientalista fuori da ogni logica razionale”: con queste parole Paolo Uggé, presidente di di Fai-Conftrasporto, ha commentato la richiesta dell’intervento dell’Unione europea per bloccare l’avvio dei lavori del Ponte sullo Stretto di Messina. Una risposta “tranchant” alle posizioni critiche espresse dalla Cgil e da alcune forze politiche sulla realizzazione dell’opera. “Chiedere l’intervento della Commissione europea è ancora più assurdo se si considera che è stata proprio l’Europa, con i commissari Van Miert e poi Loyola de Palacio, a immaginare e promuovere il progetto del Ponte”, ha aggiunto Paolo Uggè. “Parliamo dunque di un’opera sostenuta dalle stesse istituzioni che oggi si vorrebbero coinvolgere per fermarla. È evidente che si tratta di una battaglia tutta politica, e non tecnica”. Paolo Uggé ha anche ricordato “i vantaggi ambientali e infrastrutturali della grande opera: la realizzazione del Ponte”, ha infatti sottolineato, “porterà alla riduzione delle emissioni di C02 e garantirà a oltre cinque milioni di cittadini siciliani un collegamento stabile con il continente, dando vita a una città lineare. È un’opportunità di crescita, integrazione e sviluppo che non possiamo permetterci di sprecare. Il mondo dell’autotrasporto che FAI-Conftrasporto rappresenta è convintamente a sostegno del Ponte e del ministro Matteo Salvini. Siamo pronti ad affiancarlo nel confronto con le istituzioni europee per dimostrare quanto quest’opera possa essere strategica per l’Italia e per l’intero sistema logistico europeo”.