Biocarburanti e trasporto pesante: cosa si nasconde dietro le “dimenticanze” dell’Ue?

Perché l’Europa continua a “dimenticare” di mettere, nero su bianco, nei propri documenti un riferimento chiaro e definitivo sull’impiego di biocarburanti nel  trasporto pesante? Sono sempre più le persone che si stanno ponendo questa domanda. E fra loro c’è anche  il presidente di Federauto Massimo Artusi, che per non lasciare spazio a interpretazioni il proprio pensiero in proposito ha deciso di scriverlo, in un comunicato stampa diffuso all’indomani dell’invito, rivolto dal Consiglio europeo alla Commissione Ue  rivedere le regole del gioco in materia di alimentazione dei mezzi  “presentando senza indugio una proposta mirata di flessibilità aggiuntiva rispetto alla tappa del 2025 prevista dal regolamento che stabilisce i livelli di prestazione in materia di emissioni di CO2 per le autovetture e i furgoni e a portare avanti la revisione prevista da tale regolamento”, come riporta un comunicato stampa diffuso dall’associazione.  Un comunicato che si apre con parole di apprezzamento, rivolte alla  presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, “ per aver saputo “perseguire, davanti ai suoi omologhi nel Consiglio Ue, una decarbonizzazione dei trasporti all’insegna di una neutralità tecnologica improntata al pragmatismo e alla concretezza”, ma che si chiude con toni decisamente “meno soddisfatti”,  esprimendo “l’augurio  di essere smentiti dai fatti nelle prossime ore”. Smentiti su cosa? Sul fatto che quelle dimenticanze, quelle “omissioni” nei documenti scritti non nascondano   “  un’intenzione di flessibilità limitata ad automobili e furgoni e comunque in continuità con la linea dell’elettrificazione totale. Dopo la decisione di anticipare la verifica sui target CO2 per auto e furgoni e il rinvio delle multe per le case che non riusciranno a raggiungere gli utopistici obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 già da quest’anno”, aggiunge sempre Massimo  Artusi, “Federauto ha da subito considerato che si trattasse di una misura parziale e non decisiva, sostenendo la necessità di ridefinire il criterio di calcolo delle emissioni, valorizzando i biocarburanti (da non confondere con gli e-fuels, già autorizzati dopo il 2035 e, comunque, di alto costo e limitato impiego) e intervenendo da subito anche nel settore del trasporto pesante, che è quello che incontra le maggiori difficoltà – spesso insormontabili – nell’adeguarsi a una indistinta elettrificazione di massa”  La conclusione?  “Ci auguriamo di essere smentiti dai fatti nelle prossime ore e continuiamo a confidare che l’impegno coerentemente e costantemente dimostrato personalmente dalla stessa presidente Giorgia Meloni si traduca nei prossimi giorni in un’attenta vigilanza affinché la linea del governo italiano – che Federauto ha sempre dichiarato di condividere pienamente – possa finalmente tradursi in atti concreti e condurre a un processo di decarbonizzazione che coinvolga in modo credibile e razionale sia le autovetture che i veicoli pesanti, capace di rispondere contemporaneamente alle tre emergenze: climatica, economica e sociale”.