Se a decidere la strategia da usare e a guidare la nuova “manovra” ci fossero dei militari verrebbe spontaneo parlare di una “controffensiva”, di un’operazione pianificata per rispondere a un “attacco” sferrato dal nemico. In realtà “ al volante della manovra” ci sono “civilissimi” rappresentanti dell’industria automobilistica europea che hanno deciso di far partire una “colonna di mezzi civili” in un viaggio sulle strade europee con lo “scopo di dimostrare la disponibilità e il potenziale dei carburanti rinnovabili ai fini della decarbonizzazione dei trasporti e della neutralità climatica” come sottolineano gli ideatori di “Tour d’Europe”, viaggio di tre mesi attraverso 20 diversi Paesi europei partito “con “l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica, ma che anche con l’ambizione di convincere i policy makers europei che i biocarburanti, sia liquidi sia gassosi, sono un’opzione che non si può più ignorare” come ha commentato Gianni Murano, presidente di Unem, Unione energie per la mobilità, associazione che rappresenta le principali aziende della lavorazione, della logistica e della distribuzione dei prodotti petroliferi, di prodotti energetici low carbon, tra cui i biocarburanti e gli e- fuels, che ha da subito aderito al progetto. “Una scelta dettata dalla consapevolezza, come ha aggiunto sempre Gianni Murano, “che è necessario lavorare per raggiungere l’obiettivo del Net Zero Emissions entro il 2050 senza però distruggere l’industria europea, permettendo ai consumatori di scegliere la soluzione più adatta alle loro esigenze e alle loro preferenze”. Riflessioni seguite da un invito, rivolto alla Commissione europea, a “ prendere finalmente in seria considerazione, come suggerito dal Rapporto Draghi, una revisione del metodo di calcolo delle emissioni, basandolo sul ciclo di vita e includendo i carburanti rinnovabili tra quelli ammessi dopo il 2035. I biocarburanti sono prodotti che possono svolgere, affiancati ai veicoli elettrici, un ruolo cruciale per una transizione sostenibile ed equilibrata, favoriti da motorizzazioni sempre più digitali ed efficienti, con una significativa componente elettrica. E la conferma arriva dai dati sulle nuove immatricolazioni, inclusa l’ultima rilevazione di febbraio, dove l’ibrido in Italia raggiunge una quota di mercato vicina al 45 per cento mentre in Europa supera il 35 per cento”. Tutti messaggi che il Tour d’Europe si appresta a “far viaggiare “ in tutto il vecchio Continente attraversandolo lda nord a sud e da ovest a est per “mostrare ai cittadini e ai policy makers di tutta la Ue le potenzialità di questi prodotti che, insieme ad altre tecnologie come l’elettrificazione e l’idrogeno, offrono un approccio flessibile e tecnologicamente neutro per la decarbonizzazione del trasporto stradale”, come si legge nel comunicato stampa diffuso per segnalare la “partenza” di quella che appare davvero come una controffensiva contro l’ideologia del “tutto elettrico”, strategia che ha già ampiamente dimostrato di non rappresentare la strada migliore da seguire e che, militarmente parlando, si è trasformata in una mezza disfatta. “Durante il Tour d’Europe, i veicoli leggeri e pesanti alimentati con questi carburanti, messi a disposizione dai principali carmakers, si fermeranno a fare rifornimento in diverse città europee, anche italiane, a cui saranno affiancati una serie di eventi, come visite a bioraffinerie e a impianti, convegni e altre iniziative sul territorio per dialogare con gli stakeholder locali sull’importanza di ridurre le emissioni dei trasporti e mitigare insieme i cambiamenti climatici”, prosegue il comunicato. “Le auto e i camion del Tour d’Europe saranno inoltre dotati di uno specifico software elaborato da Bosch, il “Digital Fuel Twin” (DFT), che verificherà e certificherà l’uso dei carburanti rinnovabili e la conseguente riduzione delle emissioni di CO2. I risultati saranno raccolti in un rapporto finale che sarà presentato in occasione di un evento che si terrà il 23 giugno a Bruxelles alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni europee.Tpr” Il progetto Tour d’Europe riunisce aziende, associazioni e istituzioni di tutta la catena del valore del settore automobilistico e dei carburanti, tra cui: Avia, Bmw, Bosch, Collective du Bioéthanol, Daf Trucks, Daimler Truck, Ebb, Enilive, Ewaba, Eurogas, ePure, Tja FuelsEurope, Hyundai, Iru, Moeve, Neste, PRIO, Repsol, Transportes Aguieira, University Darmstadt, University Karlsruhe, V