La scuola come “veicolo” per entrare nel lavoro: Conftrasporto promuove la svolta di Draghi

Formare sui banchi di scuola i nuovi professionisti del trasporto e della logistica: una “strada obbligata” per avere in futuro l’Italia competitiva sul mercato che Fai Conftrasporto da anni non solo indica ma percorre sostenendo i progetti perché questo accada. Una strada che ora, grazie al nuovo Governo, potrebbe aumentare le proprie “corsie” i propri “percorsi” grazie alla volontà, confermata dal neopresidente del Consiglio Mario Draghi, di far partire in pole position nel piano per la scuola che verrà gli istituti tecnici superiori ad alta specializzazione, che riceveranno un innesto di nuovi fondi con il Recovery plan. “Da anni puntiamo a valorizzare, anche nel settore del trasporto, una formazione di alto livello, che sia in grado di rispondere
 alle richieste del mondo imprenditoriale”, ha affermato il presidente di Fai Conftrasporto Paolo Uggé, riaffermando come “nuovi percorsi per nuovi lavori, professionalità e competenza tecnologica avanzata siano le parole chiave di un nuovo corso”. Un nuovo corso che Fai Conftrasporto, troppo spesso inascoltata da esponenti dei precedenti governi su questa “materia” fondamentale per garantire un futuro alle nuove generazioni, ha avviato nel 2016 con i primi protocolli siglati con il ministero dell’ l’istruzione, dell’università e della ricerca, sugli  Istituti tecnici superiori e sull’alternanza scuola-lavoro. “Siamo soddisfatti che sia diventato un punto importante del programma del Governo guidato da un presidente del Consiglio lungimirante sulla formazione
tecnica superiore,” ha concluso paolo Uggé, aggiungendo che ora però “è necessario ascoltare le imprese perché si possano costituire nuovi centri Its in base alle specifiche necessità dei territori regionali, con una valorizzazione della qualifica all’interno dei percorsi tecnici, al fine di garantire l’occupazione piena dei tecnici formati”.