Ogni giorno segnaliamo pericoli sulle strade. Ogni giorno il Governo finge di non sentire

Che le strade e autostrade italiane facciano acqua da tutte le parti non lo “dicono” solo le tragedie avvenute (prima fra tutte quella del ponte Morandi a Genova) e quelle evitate solo per miracolo (come nelle gallerie dove solo una coincidenza ha fatto sì che non passassero mezzi quando si è staccata la volta). Lo dicono anche, ogni giorno, moltissime persone che hanno le strade come luogo di lavoro. Una denuncia continua confermata da Berlino Tazza, presidente di Sistema Impresa, confederazione nazionale delle imprese e dei professionisti, che commentando la richiesta al Governo di dichiarare lo stato d’emergenza nazionale sul disastro strade, ha affermato che ogni giorno il proprio sindacato, che conta 167mila imprese” registra proteste quotidiane sullo stato delle vie di comunicazione. Il trasporto è una componente importante nel calcolo dei costi e del prezzo finale delle merci”, ha aggiunto Berlino Tazza, “fermo restando che la priorità più urgente è mettere in sicurezza le tratte, non si può non prestare attenzione al dato economico. Complessivamente il settore, in un anno, ha perso il 6 per cento dei ricavi e il 20 per cento delle commesse. Bisogna risarcire gli operatori penalizzati dalle politiche nazionali ed europee che privilegiano i grandi gruppi a discapito delle microimprese, piccole e medie imprese. In presenza di disservizi così diffusi e prolungati la libertà d’impresa non può essere esercitata. Lo Stato deve intervenire e azzerare i pedaggi”.