Concorrenza sleale: 5000 euro di multa al tir svizzero che faceva cabotaggio in Italia

Cinquemila euro di multa, per aver “eseguito un trasporto di cose per conto terzi in regime di cabotaggio, in qualità di vettore appartenente a un Paese non ammesso a svolgere tale attività per assenza di accordi fra lo Stato italiano e quello elvetico”. In altre parole per aver fatto concorrenza sleale alle imprese di autotrasporto italiane. A infliggere la maxisanzione a un autotrasportatore svizzero sono stati gli agenti della Polizia stradale di Bergamo che nel corso di un servizio di controllo “ mirato” proprio contro la concorrenza sleale oltre che per verificare la corretta applicazione delle pause e tempi di guida, ha fermato un tir partito dalla Svizzera e diretto in provincia di Bergamo per caricare una grossa quantità di cemento e ripartire poi verso la Valtellina dove avrebbe dovuto essere scaricata la merce. Un’attività di cabotaggio, appunto (ovvero di trasporto interno in un Paese membro dell’Unione europea diverso da quello in cui il trasportatore che li ha eseguiti ha la sede) vietata e che ha fatto scattare oltre alla maxi multa il ritiro della carta di circolazione e il fermo amministrativo del mezzo pesante. Oltre all’autotrasportatore elvetico, appartenente a un Paese extracomunitario, e abilitato solo a effettuare un trasporto Svizzera-Italia-Svizzera, sono state multate, come riporta la testata Bergamo News  anche la ditta caricatrice e quella destinataria della merce con un verbale amministrativo da 3.000 euro.