Borgo Panigale, un tratto di autostrada che sembra diventato “maledetto” per i tir. Dopo la tragedia del 6 agosto 2018, quando un tamponamento fra un tir e un’autocisterna carica di gas, causò una terribile esplosione che uccise due persone e ne ferì 145, dopo il tragico tamponamento avvenuto il 30 luglio a poche decine di metri dal teatro di quella tragedia che sconvolse la città, causando questa volta la morte di un camionista e il ferimento di un secondo, ancora un Tir è stato protagonista di una nuova tragedia: due operai che lavoravano per conto di Autostrade in cantiere allestito nel tratto bolognese della A14, ancora una volta a Borgo Panigale, sono stati travolti e uccisi da un Tir che è piombato su di loro poco prima delle 23 di lunedì, nei pressi di uno svincolo. Per i due operai, impegnati il rifacimento delle segnaletica orizzontale, con tanto di cartelli e segnali luminosi a indicare un restringimento della carreggiata , non c’è stato nulla da fare. L’autista del tir, un albanese di 62 anni residente in Italia, che ha rischiato di travolgere un terzo addetto sopravvissuto solo perché ha avuto la prontezza di riflessi di gettarsi di lato, è indagato per omicidio colposo ed è stato sottoposto ai test per verificare se fosse sotto l’effetto di alcol o droghe. Le vittime, Antonio Pizzutelli, 38 anni, e Salvatore Vani, di 46, entrambi della provincia di Frosinone.,erano dipendenti di una ditta che lavora in appalto per Autostrade.