Tir più sicuri? Il Governo faccia viaggiare gli ispettori del lavoro nelle aziende di trasporto

Per risolvere molti problemi in Italia non occorrono “grandi” politici: basterebbero politici con la voglia di ascoltare la gente “normale” (che lavora e che sa) e con la capacità di trasformare  “consigli” più importanti raccolti fra gli “addetti ai lavori” in norme, in prassi, in operatività. Un esempio arriva dalla radio: per l’esattezza da Radio 24 dove nel corso della puntata del 7 agosto di “Ma cos’è questa estate” condotta da Elisabetta Fiorito e dedicata al gravissimo incidente avvenuto a Borgo Panigale sulla A14, con un’autocisterna carica di gpl è esplosa, un autotrasportatore, Alessandro da Savona, che questo mestiere lo fa da 15 anni ha spiegato , in modo chiarissimo (molto meglio di tanti politici) e in un paio di minuti (molto più rapidamente di molti politici) una possibile soluzione a un problema serissimo come quello del trasporto merci pericolose. “In Francia è presente nelle aziende l’ispettorato del lavoro che controlla direttamente i lavoratori per cui è impossibile fare raggiri come quelli che avvengono in Italia, dove moltissimi conducenti falsificano il tachigrafo per far risultare d’aver guidato 14 o 15 ore invece che 8 o 9”, ha affermato il conducente, sottolineando i rischi che ne derivano: “colpi di sonno, ma anche infarti dovuto proprio ai sovraccarichi di lavoro”. Infarti che possono avvenire anche quando si è al volante. “Il problema sta nell’organizzare meglio i controlli dell’ispettorato del lavoro che in Italia non fa praticamente nulla, e lo lo dico per esperienza”, ha proseguito Alessandro, chiedendo più controlli nelle aziende e sulle strade dove “chi fa le tratte nazionali e in particolare chi lavora su rimorchio frigo è quasi costretto a violare le norme”. Una realtà di cui sono a conoscenza tutti nel settore. Ma pochi parlano. Gli altri preferiscono tacere. E rischiare. Ma soprattutto far rischiare la vita agli altri.