Quella dei cantieri infiniti, con i lavori che iniziano ma che non vedono mai il taglio del nastro, è una storia che si ripete. Gli ultimi casi riguardano la Sardegna e la Sicilia, due isole unite da un destino molto simile. Quello sardo riguarda il quarto lotto della Sassari-Olbia. L’Anas ha infatti comunicato di aver risolto “per i gravi ritardi nell’esecuzione dei lavori” il contratto con l’Impresa Grandi Lavori Fincosit e di aver attivato “le procedure preliminari per il riaffido dei lavori”.
In una nota, Anas spiega che è “già stata fissata per il 18 giugno 2018 la data di inizio delle operazioni relative allo stato di consistenza dei lavori, necessarie per verificare le lavorazioni già eseguite, e da svolgersi in contraddittorio con l’Impresa uscente. Tali operazioni si svolgeranno nei tempi tecnici necessari al fine di verificare la disponibilità all’esecuzione dei lavori ancora da realizzare da parte del nuovo aggiudicatario”. Il contratto, spiega sempre l’Anas, “con l’Impresa Grandi Lavori Fincosit è stato risolto per i gravi ritardi accumulati nell’esecuzione dei lavori, oltre che per i mancati pagamenti alle imprese subappaltatrici e ai fornitori dei materiali necessari per la realizzazione dell’opera. Per quest’ultima inadempienza Anas ha peraltro attivato una procedura per il pagamento diretto delle Imprese creditrici, in gran parte sarde, che verranno a breve tutte soddisfatte”.
La realtà non cambia di molto in Sicilia, con i lavori dell’autostrada Siracusa-Gela nel tratto da Rosolini a Modica “fermi da un anno”, con “le ditte impegnate nei subappalti non pagate”, gli “operai a casa” e la probabile “rescissione del contratto con il Consorzio Cosige che ha vinto l’appalto per la realizzazione dei lotti che da Rosolini arrivano a Modica”, spiega l’agenzia Ansa. “Il cantiere rischia di chiudere definitivamente provocando un enorme danno alle aziende e al territorio ibleo che non vedrà mai l’autostrada attesa da 50 anni”, spiega l’Ansa. “L’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone ha attivato già da qualche settimana le procedure necessarie per la rescissione del contratto con Cosige se entro il 10 giugno non riprendono i lavori oppure lo stesso Consorzio decida autonomamente di retrocedere dal contratto e lasciare all’altra impresa, la Cosedil, il completamento dell’opera”.