Freni non efficienti, gomme lisce e fari rotti sono alcuni dei rilevamenti più frequenti effettuati dagli organi di polizia sui camion provenienti dall’Est Europa. Ma quando, oltre a questi controlli di routine, si aggiungono quelli di natura amministrativa effettuati dalla Guardia di Finanza ecco che le cose cambiano in maniera radicale. Nel fine settimana a seguito dei controlli di cui sopra ben otto Tir sono stati sottoposti a fermo amministrativo, sono stati dati oltre 50mila euro di multe e ritirate 21 patenti internazionali.
Questi controlli sono stati effettuati nelle zone a ridosso del confine italo/sloveno e hanno portato i finanzieri a scoprire che un buon numero di camion provenienti dai Paesi extracomunitari dell’ex blocco sovietico erano privi di qualsiasi autorizzazione al trasporto internazionale di merci. Dei veri e propri fantasmi dal punto di vista autorizzativo.
Altri Tir invece avevano le autorizzazioni di cui sopra, ma non erano in regola con le norme previste dal nostro Codice della strada (sovraccarico, trasporto di materie pericolose senza il rispetto delle norme ADR), altri ancora stavano violando la normativa sul cabotaggio con palesi alterazioni della documentazione a bordo del camion.
Da tempo i nostri autotrasportatori chiedono un incremento dei controlli, non solo quelli legati all’efficienza dei veicoli, ma anche e soprattutto quelli che interessano le autorizzazioni internazionali, il personale viaggiante. Quanto accaduto durante lo scorso fine settimana a Fernetti e agli altri valichi di confine italo/sloveno sono la dimostrazione che quanto denunciato da tempo corrisponde a realtà.
Contrastare chi opera in maniera illecita e in alcuni casi illegale è fondamentale da un lato per ristabilire le regole di una sana concorrenza e dall’altro per far capire agli operatori stranieri del trasporto che l’Italia non è un Paese di conquista dove si può far tutto senza che nessuno muova un dito.
L’auspicio, naturalmente, è che vi sia un incremento dell’attività di controllo della Guardia di Finanza. È ora che chi non è in regola venga fermato e duramente sanzionato.
Mauro Viti
Segretario Fai Conftrasporto Friuli Venezia Giulia