Una lunga lista di “correzioni”. È quella che i rappresentanti di Confcommercio Imprese per l’Italia, riuniti a Villa d’Este a Cernobbio, sul lago di Como, per il terzo Forum Internazionale di Conftrasporto, hanno sottoposto all’attenzione del Governo e dell’intero Paese per cancellare i troppi “difetti” che ancora frenano un settore importante come quello dell’autotrasporto italiano. Un settore che sul mercato estero ha registrato negli ultimi anni un crollo verticale, con una perdita di 25 miliardi di tonnellate-chilometro sui traffici internazionali dove oggi le imprese made in Italy “valgono” solo poco più di 11 miliardi di euro. Una serie di “priorità”, elencate nel documento “Analisi e previsioni per il trasporto merci in Italia”, che partono da una richiesta gridata da anni ai quattro venti ma spessissimo inascoltata: quella di puntuali controlli su strade e autostrade, ma anche negli uffici delle aziende, per fermare la concorrenza sleale. Ecco tutte le modifiche al “pacchetto mobilità” presentato dalla Commissione europea, con più efficaci disposizioni di contrasto della concorrenza sleale e del dumping sociale nell’autotrasporto. 1 / Nessuna ulteriore liberalizzazione del cabotaggio, senza preventivo riallineamento delle differenziate condizioni di contesto (fisco e previdenza in primis) in cui operano le imprese del continente. 2 / In tema di tariffazione dell’uso delle infrastrutture, completa ed efficiente applicazione del principio “chi più inquina più paga” a tutti gli utilizzatori delle stesse, con meccanismi premiali per le soluzioni di trasporto più sostenibili. 3/ Definizione di un nuovo strumento europeo per incentivare il trasporto combinato. 4/ Sblocco del sistema dei trasporti eccezionali su strada in Italia: criteri uniformi nazionali per il rilascio delle autorizzazioni, potenziamento degli organici degli uffici tecnici, catasto delle strade, procedure telematiche e sportelli unici. 5/ Piena attuazione alla strategia organica d’intervento nel settore “Connettere l’Italia”, (accessibilità e connettività dei territori, intermodalità, cura del ferro, cura dell’acqua, sistemi di trasporto rapido di massa nelle città). 6 /Coerente strategia d’attuazione del Piano nazionale strategico della Portualità e della Logistica e della conseguente riforma della “governance portuale”, piena operatività della Conferenza nazionale di coordinamento delle Autorità di sistema portuale, e del coinvolgimento dei rappresentanti degli operatori; 7 / Determinato perseguimento degli obiettivi fissati dalla direttiva DAFI7 per la diffusione dell’infrastruttura per i combustibili alternativi. 8 / Riforma del sistema di adempimenti amministrativi a carico dei vettori anche in tema di sicurezza, per renderlo efficace e non meramente burocratico/formale, coerente con le pratiche internazionali, proporzionato agli effettivi rischi, non discriminatorio e rispettoso delle esigenze di operatività delle imprese (Revisioni, Certificazioni di sicurezza ferroviaria e marittima). 9 / Nel trasporto ferroviario modulo di equipaggio ad agente solo, efficentamento dell’attività di manovra ferroviaria e potenziamento dei terminal intermodali.