Acquistare un’auto, magari convinti di aver fatto un buon affare, e trovarsi senza soldi e senza macchina. A piedi e con il morale a terra. Le truffe, anche nel mondo dei motori, sono sempre dietro l’angolo. Ci sono i chilometri scalati dall’usato, gli anticipi o i saldi spariti, le garanzie non applicate e perfino i venditori che si volatilizzano dalla sera alla mattina. Come il commerciante di Milano che dopo aver venduto online le stesse auto a più clienti, a fine luglio ha chiuso le serrande nel giro di una notte sparendo con il denaro.
“In realtà questa truffa tanto clamorosa non è, perché le cronache nazionali sono piene di casi del genere. E a farne le spese sono gli acquirenti, ma anche noi concessionari”, spiega il presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi, che rappresenta i concessionari di autoveicoli di tutti i brand commercializzati in Italia. “Negli articoli, ma anche nei vari Tg e in programmi come Mi Manda Rai 3 e Striscia la Notizia, si fa quasi sempre riferimento al commerciante come a un “concessionario” ma, anche in questo caso, non è così”. Federauto ricorda anche un altro caso recente, che ha portato all’arresto di tre persone, una banda specializzata nelle truffe online articolata su più livelli. “Il primo era formato dai soggetti intestatari delle carte di credito su cui i clienti versavano il denaro. Il secondo da chi cercava sui siti internet gli annunci più invitanti e li clonava, copiando testo e immagini. Il terzo da chi si occupava di incassare la somma richiesta come caparra per il bene in vendita, spesso ritirata dagli sportelli bancari anche in meno di un quarto d’ora per poi cancellare l’annuncio dal sito e sparire nel nulla”, spiega Federauto. Cosa fare per non incorrere in spiacevoli inconvenienti? “Mai come adesso i consumatori devono fare attenzione nella scelta del fornitore”, spiega Pavan Bernacchi. “I concessionari sono gli unici rappresentati delle Case automobilistiche sui territori. Non fidatevi però della denominazione “concessionaria” riportata nei siti, anche famosi, dedicati alla vendita della auto usate. Infatti anche quei portali alimentano confusione mettendo sotto la voce “concessionari” tutti i soggetti che vendono autoveicoli, e quindi anche i salonisti non legati ad alcun marchio, e quindi senza supervisioni e controlli. Un bel pasticcio. L’unico vero modo per difendersi è andare nel sito delle case costruttrici e verificare se l’ente di vendita che si è scelto compare nell’elenco dei concessionari. O anche telefonare al numero verde delle case automobilistiche. Che tutele si possono avere ad acquistare da un concessionario “vero”, rispetto al resto del mondo? I concessionari sono gli unici selezionati dalle case, devono disporre di adeguati capitali, fornire fideiussioni, rispettare standard sia per le sedi sia per il personale, vendere solo prodotti e ricambi originali. I concessionari hanno investimenti di milioni di euro per ogni sede e difficilmente possono sparire dalla sera alla mattina. E qualora questo accadesse, o fallissero, c’è sempre il paracadute delle case costruttrici che intervengono per tutelare il loro buon nome. Certo, ci sono anche salonisti onesti e bravi, ma bisogna verificare che siano presenti da tanto tempo sul mercato, che abbiano delle sedi fisiche, e che godano di una buona reputazione. In questo momento storico, paradossalmente, è più importante da chi acquistare che cosa”.