Cinquanta uomini cambieranno il mondo? Uno di loro spiega ai trasportatori attraverso quali vie

Ha scelto nientemeno che una delle 50 persone che “tracceranno le strade” sulle quali viaggerà il mondo in futuro Anita, l’associazione del trasporto e della logistica di Confindustria, per illustrare ai propri associati, riuniti nell’assemblea generale, come cambieranno il trasporto e la logistica nell’era della rivoluzione digitale. Sul palco dei relatori, invitato dal presidente Thomas Baumgartner (appena riconfermato alla guida dell’associazione per il prossimo quadriennio) a descrivere lo scenario del futuro che coinvolge l’intera società, è infatti stato invitato a salire Carlo Ratti del Mit di Boston, direttore del Senseable City Lab e inserito, appunto, da Wired nella lista delle 50 persone che cambieranno il mondo. Un relatore d’eccezione per scoprire, come ha sottolineato Thomas Baumgartner “quali opportunità si possono presentare, in un periodo di grandi cambiamenti, come quello che stiamo vivendo, che sarà sempre più caratterizzato dalle innovazioni tecnologiche, dalle strade intelligenti, dai veicoli connessi e a guida autonoma, dalle infrastrutture stradali tecnologicamente avanzate”, ma soprattutto “come saper cogliere queste opportunità. Nei prossimi anni”, ha sottolineato il presidente di Anita, “tali innovazioni influenzeranno profondamente il modo di fare impresa anche nel settore del trasporto e della logistica, in Italia, in Europa e a livello globale. Il futuro porterà a una mobilità delle merci più sicura, sostenibile, digitale, integrata, e le imprese di trasporto e logistica devono adattare i propri processi ai nuovi paradigmi introdotti da Industria 4.0”. E ricordando come a Bruxelles ci si appresta a ridisegnare l’intero impianto normativo che governa il settore, con il pacchetto ‘Europa in movimento’ con la finalità di favorire maggiore competitività e più efficienza nella mobilità, Baumgartner ha voluto ribadire come Anita “pur condividendo lo spirito e gli obiettivi dell’iniziativa europea abbia già preso le dovute distanze sulle modifiche relative al cabotaggio stradale proposte dalla Commissione. L’eliminazione del numero delle operazioni consentite nel Paese ospitante è una modifica che non ci possiamo permettere, almeno fino a quando non saranno raggiunte condizioni di esercizio armonizzate. La discussione è appena agli inizi, ma dal momento che oltre il 72 per cento delle merci che transitano al Brennero sono trasportate da vettori stranieri e, mentre i trasporti dei vettori UE15 sono diminuiti, quelli dei vettori dell’Est sono aumentati fino al 700 per cento, Anita ha già chiesto al Governo di seguirne l’iter normativo con la massima attenzione, mettendo in campo tutti gli strumenti atti a garantire l’efficace tutela delle nostre imprese e dei nostri lavoratori. Chiediamo, inoltre, un progetto sostenibile per il trasporto stradale inserito in quello generale della logistica, che tenga conto delle innovazioni già presenti e di quelle che si affacceranno sul mercato nei prossimi anni, come il Platooning e l’Ecocombi”, ha concluso il riconfermato presidente di Anita. “La vera sfida è quella di diffondere il più possibile una cultura orientata all’innovazione, che passa attraverso le sperimentazioni, seguendo l’esempio di altri Paesi europei. Auspico quindi che il tavolo tecnico di approfondimento tra tutti i soggetti coinvolti sulla sperimentazione dei veicoli Ems sia avviato quanto prima e che esso riesca a sciogliere le riserve finora manifestate. Sarà ancora l’uomo, tuttavia, il protagonista del cambiamento, non soltanto la tecnologia. Ci sarà bisogno, infatti, di persone sempre più qualificate, capaci di adattarsi alle innovazioni e ai ritmi dettati dai nuovi paradigmi dell’era digitale. I benefici a lungo termine si estenderanno su molteplici fronti: promuoveranno l’occupazione, la crescita del capitale umano, stimoleranno gli investimenti e lo sviluppo dell’economia, avranno un impatto positivo anche su ambiente, sicurezza e competitività. Benvenuto futuro”.