Figli di un treno minore, per loro la sicurezza resta ancora bassa. Dieci feriti in uno scontro

“Sicurezza ferroviaria, nel 2016 record di vittime nella rete regionale”, titolava un paio di mesi fa un articolo pubblicato dal Sole 24 Ore ricordando come, “complice anche il drammatico incidente di luglio sulla Bari-Barletta, sui circa 2mila chilometri di reti locali interconnesse alla rete nazionale fosse stato registrato il numero più alto (44) di vittime, tra morti e feriti gravi, negli ultimi dieci anni”. Oggi sono ancora le “reti ferroviarie minori”, quelle dove non corrono i moderni Frecciarossa o Italo, ma spesso motrici e carrozzoni con decenni di vita malportati sulle spalle, a far registrare un nuovo incidente, a fornire la prova che, per i “figli di un treno minore” c’è ancora molto da fare per la sicurezza. Due convogli delle Ferrovie Sud Est si sono infatti scontrati sulla tratta tra Galugnano e San Donato, nel Salento (ancora una volta in Puglia, regione che il 12 luglio 2016 aveva visto 23 persone perdere la vita e 50 restare ferite in un altro scontro frontale una tratta a binario unico) causando il ferimento di una decina di passeggeri, nessuno dei quali fortunatamente sarebbe in gravi condizioni. A causare l’incidente sarebbe stata la partenza, con semaforo rosso, di uno dei due convogli. Lo scontro è avvenuto su un rettilineo a binario unico che i treni percorrevano a bassa velocità.