Taxi, lo sciopero per ora è congelato. Ma c’è chi è pronto a scongelarlo già dopo il 21 marzo

Taxi nuovamente fermi per sciopero? Tutto dipende dal ministero dei Trasporti e dalle risposte che vorrà dare alla categoria, oltre che dai tempi con cui deciderà di farlo. Parola di Loreno Bittarelli, presidente di Uri – Unione radiotaxi italiani che illustrando la proposta presentata nell’ambito del confronto sulla vertenza taxi ha affermato che il documento già consegnato al ministero “è aperto a qualsiasi contributo positivo da parte di altre associazioni”, che “a suo sostegno, se sarà necessario, sarà intrapresa qualsiasi forma di lotta consentita” e che questo potrà  però avvenire “non prima di aver ottenuto una risposta dal ministero”. I motivi? Semplicissimi: “Perché ci sembra inopportuno far perdere inutilmente ulteriori giornate di lavoro ai tassisti, arrecando notevoli disagi agli utenti del servizio e regalando i nostri incassi ad abusivi e multinazionali, contro le quali invece diciamo di combattere”. Una risposta dal ministero che i tassisti non sono però disposti ad aspettare per molto: “Lo scorso 21 febbraio i sindacati taxi hanno sottoscritto un’intesa col ministero che prevedeva l’impegno a presentare, entro un mese, i testi di un Decreto legislativo e di un Decreto interministeriale per misure ‘tese a impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio taxi e noleggio con conducente o, comunque, non rispondenti ai principi ordinamentali che regolano la materia’”, ha aggiunto Loreno Bittarelli. “A una settimana da tale scadenza, si è riunito il parlamentino nazionale taxi, dove alcune sigle sindacali, pur non avendo formulato alcuna proposta concreta, hanno proclamato lo sciopero”. Il conto alla rovescia è partito.