Spiegare a decine, centinaia di migliaia di lavoratori che solo una rappresentanza unita può davvero rafforzare le imprese, che solo un “gioco di squadra” può realmente dare voce alle loro istanze è un dovere; apprendere che questa spiegazione è stata compresa da molti è un piacere; scoprire, infine, che questo messaggio è stato condiviso anche dai più importanti rappresentanti di diverse categorie di lavoratori, è stato semplicemente fantastico. Una “lezione” straordinaria, che ha avuto come “aula” i bellissimi saloni di Villa d’Este a Cernobbio, dove il 24 e 25 ottobre scorsi è stato ospitato il secondo Forum internazionale di Conftrasporto. Un evento che ha dimostrato come la costruzione della grande casa comune progettata da Confcommercio (organizzatrice dell’evento) per riunire le voci di varie categorie in un grande fortissimo coro impossibile da non ascoltare, stia procedendo rapidamente. E a testimoniarlo, a Villa d’Este, c’erano alcuni fra i più grandi protagonisti della vita economica italiana e internazionale approdati sulle rive del lago a confermare, con la loro presenza fisica, l’adesione al progetto varato dal presidente di Confcommercio Carlo Sangalli per riunire sotto una sola bandiera tutti coloro che condividono le stesse battaglie per far progredire l’Italia, per renderla competitiva in un mercato globale sempre più difficile. Grandissimi capitani d’industria, come gli armatori Gianluigi Aponte e Vincenzo Onorato (che proprio a Cernobbio hanno annunciato l’unione del network Moby con quello del presidente di Msc per offrire ai trasportatori “una nuova, grande possibilità per un servizio senza volontà di commistioni o condizionamenti”) e che hanno così “ufficializzato” l’ingresso delle più importanti flotte di traghetti nella “squadra di operatori del trasporto che vogliono riportare in alto l’Italia”; manager del calibro di Maurizio Gentile, amministratore delegato e direttore generale di Rfi, Rete Ferroviaria Italiana, che ha voluto essere a Cernobbio per ribadire il ruolo strategico della integrazione fra trasporto merci su asfalto e su rotaia; o come Luigi Merlo, consigliere del ministro delle Infrastrutture e Trasporti per la portualità e la logistica, che ha voluto evidenziare come “la riforma sui porti appena approvata abbia saputo mostrare per la prima volta un disegno organico, la volontà di andare verso un’integrazione del sistema Italia in un settore altamente competitivo su scala mondiale, finalmente con un piano regolatore nazionale della portualità dettato dalle esigenze del mercato e non dallo spontaneismo territoriale. In altre parole, una trasformazione epocale del trasporto marittimo con i porti che saranno sempre più porti-industria e con le Autorità di regolazione sempre più soltanto al servizio delle esigenze degli operatori”. O come importanti esponenti del mondo politico, a cominciare dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio (presente insieme col sottosegretario Simona Vicari), salito sul palco per “apprendere” a sua volta dalla voce dei diretti protagonisti quali sono i problemi da affrontare, quali le possibili soluzioni. Una lista lunghissima quella dei grandi protagonisti di questo 2° Forum internazionale di Cernobbio che è proseguita con il vicepresidente del Consiglio europeo David Sassoli, per giungere al presidente di Aiscat Fabrizio Palenzona, capace di riassumere nel migliore dei modi il senso dell’evento di Cernobbio e del progetto di una casa comune della imprese del mondo del trasporto e della logistica: “Conftrasporto non ha partecipato mai alla gara tir contro treno o contro nave, perché si è sempre posto il problema dell’intermodalità, fattore decisivo di competizione”. Una grande casa comune costruita per far crescere la “voce” dei suoi inquilini, proprio perché potenziata dal fatto di appartenere a un unico grande coro, e che, a differenza delle voci isolate, non potrà restare inascoltata…
Paolo Uggé, presidente Fai Conftrasporto e vicepresidente Confcommercio