Sempre più plastica utilizzata per costruire le nuove auto, per ridurre i costi di produzione ma anche per ridurre i consumi di carburante e, di conseguenza, l’inquinamento? È questo lo scenario che si intravede sempre più chiaramente nel futuro prossimo dell’industria automobilistica che per rispettare le prossime normative globali sui consumi e sulle emissioni dovrà modificare radicalmente il modo di progettare e fabbricare le vetture. Utilizzando proprio più materie plastiche (e in particolare compositi di nuova generazione) per raggiungere i traguardi prefissati per il 2020: tagliare consumi ed emissioni. Un gruppo di esperti americani esperti ha calcolato che ogni automobile utilizzerà in media 350 chili di parti in plastica, contro i 200 utilizzati nel 2014. Una soluzione obbligata anche alla luce del fatto che, anche in conseguenza all’espansione del mercato cinese, nel 2015 si prevede una produzione di 110 milioni di veicoli, contro gli 88,7 milioni del 2015. Di tutto questo (e di molto altro) si parlerà nel GPS (Global Plastic Summit) che si aprirà il prossimo 28 settembre a Chicago.