I cantieri che hanno fatto grande la nautica made in Italy abbandonano la nave di Confindustria, accusata senza mezzi termini di essere vecchia, immobile, inadeguata, di non fare praticamente nulla per sostenere il comparto, di non ideare e organizzare eventi per la piccola nautica e di occuparsi soltanto di un salone a sua volta vecchio come quello di Genova contro il quale potrebbe essere “varato” un salone concorrente, in Toscana, in Liguria o, perché no, a Milano. Un durissimo colpo per Confindustria associazione al timone della quale è stato chiamato solamente nel maggio scorso Vincenzo Boccia, perchè ad abbandonare la nave dell’associazione sono, come scrive il portale mareonline.it, aziende del calibro di Apreamare, Azimut-Benetti, Baglietto, il Gruppo Ferretti e Mondomarine. In tutto sono 15 i cantieri che hanno deciso di seguire una propria nuova rotta sotto il nome di Nautica italiana. La clamorosa rottura era nell’aria da tempo visto che gli stessi imprenditori ribelli un anno fa avevano deciso di lasciare Ucina, la Confindustria nautica, che in una lettera dai toni durissimi hanno definito “un’associazione presieduta da un dipendente di un gruppo francese, il gruppo Bènéteau, diretto concorrente della industria italiana. Un elemento decisamente poco compatibile per aziende impegnate a tenere alta l’immagine del Made in Italy nel mondo”.