Pneumatici deducibili dalle tasse? Assogomma: benefici anche per l’ambiente

”Se il Governo consentisse, al pari dell’acquisto di arredi e divani o alla sostituzione dei sanitari, di poter mettere in deduzione nella denuncia dei redditi il 50 per cento della spesa per pneumatici più performanti, quelli cioè di classe A, B o C (così come previsto dal regolamento UE n.1222/2009), si otterrebbe un effetto sulla riduzione dei consumi di carburanti e quindi delle relative emissioni, garantendo al tempo stesso maggiore sicurezza stradale grazie a più ridotti spazi di frenata su bagnato”. La richiesta arriva da Fabio Bertolotti, direttore di Assogomma, l’associazione che raggruppa i produttori di pneumatici presenti in Italia (Bridgestone, Continental, Goodyear Dunlop, Michelin e Pirelli).

Un recente provvedimento legislativo, ricorda Assogomma, contempla agevolazioni per l’acquisto di mezzi pesanti ad alimentazione alternativa e comprende i semirimorchi, purché dotati di dispositivi innovativi volti a conseguire maggiori standard di tutela ambientale e di efficienza energetica, come gli pneumatici. Se l’orientamento, del tutto condivisibile, è quello di incentivare mezzi nuovi più sicuri e sostenibili, ha affermato il direttore di Assogomma al convegno organizzato a Milano da #ForumAutoMotive, ”non si capisce perché questo vantaggio non sia stato esteso alle stesse dotazioni acquistate in aftermarket, capaci di migliorare oggettivamente le caratteristiche complessive del mezzo, come per esempio gli pneumatici con una bassa resistenza al rotolamento e una migliore aderenza su bagnato”. In Italia risultano immatricolati circa 4 milioni di mezzi pesanti con età media dai 16 ai 19 anni, e sicuramente l’erogazione di contributi volti a rinnovare il parco mezzi con veicoli e dotazioni più sostenibili, contribuisce a migliorare la qualità dell’aria del nostro Paese. ”Per incidere in maniera determinante”, ha sottolineato Bertolotti, “è però necessario estendere questi benefici a tutti i mezzi in circolazione, dato che le vetture immatricolate in Italia sono 37 milioni e hanno un’età media vicina agli 11 anni”.