Uberpop, legittimo il sequestro delle auto: lo ha stabilito il tribunale di Milano

Duro colpo per Uberpop, la app che consente a conducenti senza licenza di trasportare passeggeri. Una sentenza ha infatti deciso che è legittimo il sequestro operato in vista della confisca dagli agenti della Polizia Locale dell’auto di un autista UberPop, la app che consente a conducenti senza licenza di trasportare passeggeri. Lo ha stabilito per la prima volta il tribunale di Milano, annullando la decisione di un giudice di pace che, come altri suoi colleghi, aveva accolto il ricorso presentato da un’autista che nel 2014 si era visto sequestrate la sua Mercedes. Era stato il Comune di Milano a rivolgersi al tribunale.

L’autista aveva ottenuto il dissequestro da parte del giudice di pace anche sulla scorta del fatto che l’auto era di proprietà della moglie, ritenuta “soggetto estraneo all’infrazione” e quindi “il trattamento sanzionatorio”, avendo “natura pesantemente afflittiva”, sarebbe stato subito “da un soggetto distinto da quello a cui è stato contestato l’illecito amministrativo”. Ciò sarebbe stato “in contrasto con i principi generali, tra cui quello dell’inderogabile responsabilità di tipo personale, che presiedono anche la materia delle sanzioni amministrative”. Nel ricorso, il Comune di Milano rilevava invece che, contrariamente a quanto stabilito dal giudice di pace, il sequestro non è consentito e, se eseguito, deve essere revocato “soltanto quando risulti che la circolazione del veicolo sia avvenuta contro la volontà del proprietario”, come disposto per il fermo amministrativo. L’avvocatura del Comune osservava anche che “la responsabilità del proprietario del veicolo per le violazioni commesse da chi si trovi alla guida costituisce, nel sistema della sanzioni amministrative previste per le violazioni delle norme relative alla circolazione stradale, un principio di ordine generale destinato ad operare in riferimento tanto alle sanzioni pecuniarie quanto a quelle accessorie, salvo che queste ultime non presentino carattere afflittivo personale”. E non è il caso della confisca “che mantiene i suoi effetti in un ambito puramente patrimoniale, incidendo unicamente sulla proprietà del bene”. Il giudice nel provvedimento spiega anche che l’autista potrà opporsi all’ordinanza-ingiunzione del prefetto riguardo la sanzione pecuniaria e il sequestro della vettura “riservando l’eventuale opposizione all’Autorità giudiziaria contro l’ordinanza di confisca”.