La Variante di Valico tra Bologna e Firenze è realtà. Mercoledì mattina, infatti, quella che Autostrade per l’Italia definisce “una delle più importanti infrastrutture realizzate in Europa negli ultimi 20 anni, paragonabile per volumi di scavo e complessità di realizzazione al Tunnel della Manica e al Traforo del Gottardo”, è stata aperta al traffico. La nuova opera permetterà di risparmiare almeno 15 minuti di tempo e circa 100 milioni di litri di carburante l’anno.
È “un’opera che rappresenta un primato tecnologico italiano”, spiega Autostrade per l’Italia che in un comunicato parla anche attraverso i numeri: 4,1 miliardi di investimento per potenziare 59 chilometri di rete, di cui 32 realizzati in variante; 41 nuove gallerie (pari alla metà del tracciato) e altrettanti viadotti, e quasi 9 milioni di metri cubi di terra scavata. Da mercoledì quindi si può viaggiare su 59 chilometri di autostrada potenziati, scegliendo se utilizzare il tracciato già esistente o attraversare l’Appennino percorrendo i 32 nuovi chilometri realizzati in variante a una quota di valico più bassa, a 226 metri: un percorso, quest’ultimo, che permetterà di ridurre i tempi di percorrenza di circa il 30 per cento. L’opera è costata 4,1 miliardi di euro, con un incremento rispetto ai 2,5 miliardi previsti nel 1997, ma senza ricadute sul pedaggio. Nel 1997 Autostrade, a fronte della rideterminazione del termine della concessione al 2038, si era assunta infatti integralmente i rischi di esecuzione della Variante, senza alcun trasferimento in tariffa dei costi o maggiori oneri. L’incremento, sottolinea Autostrade, è comunque al di sotto di aumenti di costo di altre opere, pur di minore complessità. Dalla prima idea, nel 1982, sono passati 24 anni per l’ultima autorizzazione ottenuta nel 2006, rispetto ai quattro (1952-1956) che servirono per l’Autostrada del Sole, completata nel 1964. I lavori per la Variante sono stati inoltre caratterizzati da un’elevata difficoltà tecnica, perché inseriti in uno dei territori morfologicamente più complessi d’Europa, per la presenza di valli strette e tratti montuosi, oltre che per le caratteristiche geotecniche e geologiche.