Il trasporto ferroviario regionale viaggia tra “luci e ombre”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Trenitalia, Vincenzo Soprano. “Ci sono alcune Regioni che stanno investendo, firmano contratti, hanno una strategia chiara, mentre da altre parti questo non avviene. Per noi dare un buon servizio nonostante il committente è quasi impossibile”. In alcune regioni i pendolari sono costretti a viaggiare su treni ormai vecchi.
“Il deficit principale del trasporto regionale in Italia è l’età del materiale rotabile, perché per tantissimi anni non si è investito in convogli”, ha detto Soprano. L’età media dei treni italiani è di 25 anni, ha spiegato l’amministratore delegato di Trenitalia, “con punte drammatiche in alcune regioni, rispetto ai sette della Svizzera. Dare un servizio in queste condizioni è abbastanza difficile”. Trenitalia, ha precisato Soprano, in questo momento è impegnata su due fronti: sull’alta velocità e lo sviluppo del Frecciarossa Mille. “A fine anno avremo 22 macchine operative e ci sarà lo slittamento del Frecciarossa tradizionale su altre linee. A ragnatela quindi tenderemo a coprire tutto il Paese. L’altro aspetto, il più importante, è quello del trasporto regionale. Qui la clientela sta cominciando a vedere un cambio di passo importante”. Sull’arrivo dell’alta velocità anche sulla dorsale adriatica, Soprano ha aggiunto: “Dipende dai progetti infrastrutturali che devono essere approvati a livello parlamentare. Noi abbiamo fatto un test commerciale da Milano a Bari con un treno che riesce ad accorciare di circa un’ora i tempi: 6 ore e mezzo anziché 7 e mezzo. Il treno però è competitivo solo se scende sotto le 4 ore. La clientela sta dando i primi riscontri ma adesso è un po’ presto, avremo le idee più chiare entro fine anno”.