In Slovenia un’impresa di autotrasporto si iscrive all’Albo trasportatori in due giorni: in Italia occorrono tre mesi. E quel che è peggio è che il ministero non ha provato vergogna nel metterlo nero su bianco, nell’ufficializzarlo. Ad alzare il sipario sull’ennesima storia di malaburocrazia è stato il segretario generale di Conftrasporto, Pasquale Russo, che intervenendo a Brescia all’assemblea annuale della Fai Conftrasporto ha avuto parole durissime nei riguardi di uno Stato incapace di facilitare le cose agli imprenditori ma bravissimo nel complicarle? Un esempio di come la burocrazia ostacoli chi vuole semplicemente lavorare? I casi di alcuni imprenditori del trasporto associati alla Fai che presentatisi negli uffici delle Motorizzazioni civili per sbrigare una pratica si sono visti rivolgere l’invito, dai dipendenti allo sportello, “a ripresentarsi nel 2016”. Una situazione inaccettabile, ingiustificabile, denunciata anche da Bortolo Agliardi, vicepresidente dell’associazione artigiani di Brescia. “Non dobbiamo entrare ogni giorno nell’ufficio della Motorizzazione e sperare che l’impiegato, bontà sua, ci faccia il favore di portarci avanti la pratica: ottenere quanto chiediamo ci è dovuto. Fornire un servizio efficiente è un dovere che lo Stato ha nei confronti delle imprese che pagano i contributi, quello di cui abbiamo bisogno è uno Stato al servizio dei cittadini, non una burocrazia che si sta facendo sempre più asfissiante”.