I trasporti pubblici devono essere gratuiti per chi è senza lavoro e si trova in una situazione economica svantaggiata. La richiesta arriva dal Movimento 5 Stelle, che ha presentato una risoluzione (a prima firma Michele Dell’Orco) in Commissione Trasporti alla Camera. Per assicurare il diritto di accesso al trasporto pubblico, il Movimento 5 Stelle propone l’aumento del fondo nazionale dei trasporti pari a 50 milioni l’anno da trasferire alle Regioni con questa specifica finalità.
“Al fondo”, spiega un comunicato, “potrà accedere chi ha perso, da meno di tre anni, un precedente rapporto di lavoro con durata continuativa pari o superiore ai sei mesi e con un livello Isee non superiore ai 20 mila euro l’anno. Infatti, considerando la grave crisi economica del nostro Paese, è un atto di civiltà, oltre che di giustizia, inserire tale norma: i contratti di servizio del Tpl dovrebbero prevedere sempre una tariffa gratuita per queste fasce. Infatti il diritto alla mobilità comporta quella maggiore flessibilità e tempestività che possono essere caratteristiche fondamentali nella ricerca di un lavoro. Il Movimento 5 Stelle ha ben presente quanto sia importante potersi liberamente muovere sul territorio per cercare e trovare lavoro: i costi del Tpl per chi si trova in una situazione svantaggiata sono tali da generare un circolo vizioso per cui più si scivola verso la povertà e meno strumenti si hanno a disposizione per risollevarsi. E per questo il diritto alla mobilità è stato inserito anche nella nostra proposta di legge sul reddito di cittadinanza in attesa di essere calendarizzata al Senato. Per quanto riguarda la reperibilità dei fondi da destinare alla norma, le coperture possono essere assicurate tramite un aumento del prelievo erariale unico attualmente applicato ai giochi pubblici controllati dai Monopoli”.