Le code chilometriche che hanno costretto moltissimi automobilisti a trascorrere la prima parte delle vacanze fermi sul Passante di Mestre ha prodotto tante reazioni e un’indagine avviata dall’Anas. Un atto dovuto, come fanno sapere dall’ente che gestisce la rete stradale italiana. E proprio l’Anas, tramite il suo presidente, Pietro Ciucci, intervistato ieri da Radiocity su Radio1, pone l’accento sulla mancanza di infrastrutture adeguate: «C’è un problema grande, e cioè che il Paese soffre di un gap infrastrutturale, non solo in Veneto, che stiamo cercando, con l’impulso del governo, di fronteggiare. È sempre troppo facile banalizzare il lavoro, dire che tutto era prevedibile, che si è sbagliato e non si è all’altezza», ha aggiunto Ciucci. «Le cose complicate richiedono soluzioni complesse. Anche l’anno scorso ci sono state forti congestioni di traffico, per esempio sull’A4 Venezia-Trieste». E a proposito dell’impegno dell’Anas contro il gap infrastrutturale, Ciucci ha spiegato: «Abbiamo 150 cantieri per recuperare il gap», anche se ha aggiunto che il dimensionamento di alcune strade «non è legato ad alcune punte di traffico. È ovvio che questo non deve giustificare», ha rilevato Ciucci, aggiungendo che non c’era conoscenza di quali ripercussioni poteva provocare il traffico sul Passante di Mestre. «Bisogna migliorare nella predisposizione del piano di emergenza», ha detto il presidente dell’Anas. L’indagine avviata dall’Anas sulla concentrazione di traffico sabato scorso sul Passante di Mestre «è un atto dovuto, una decisione che dovevamo prendere per capire cosa non ha funzionato, quali cautele non sono scattate con questa concentrazione di traffico e imparare per migliorare il piano di intervento in vista di nuove tappe di esodo e controesodo». Nelle previsioni, ha concluso Ciucci, «il prossimo week end è considerato da allerta», mentre nello scorso fine settimana «il traffico si è rivelato superiore al previsto e giustifica qualche inefficienza del piano: speriamo si riduca per il prossimo weekend».