Governo e autotrasportatori
hanno imboccato la strada giusta

L’intervento del ministro Matteoli ha rimosso gli ultimi ostacoli che si opponevano alla ripresa di un confronto sereno tra Governo e autotrasporto. Le difficoltà della crisi economica, che hanno colpito pesantemente anche le imprese del settore, avevano indotto le associazioni firmatarie dell’intesa del giugno 2008 a organizzare per lunedì 27 luglio una manifestazione nazionale, revocata al termine dell’incontro. La soddisfazione, espressa da parte di tutte le associazioni, deriva dall’aver potuto constatare, dopo riunioni che sempre posponevano le soluzioni, iniziative finalmente concrete. In particolare: l’inserimento nel  maxiemendamento della spendibilità, nei prossimi versamenti dei contributi, delle  risorse già stanziate in Finanziaria; la sottoscrizione dei decreti che consentono la ripresa dell’attività dell’Albo della Consulta del trasporto e dell’Osservatorio; l’individuazione di una apposita Autorità di controllo e la sottoscrizione da parte di tutti i ministri interessati del decreto che istituisce il fondo di rotazione per un importo pari a 50 milioni di euro.

Sono stati poi approvati dalla Camera gli emendamenti sulla sicurezza sociale e della circolazione, dando attuazione al principio della responsabilità condivisa da parte di tutti i soggetti della filiera del trasporto. Analogamente  a quanto si verifica nei Paesi europei nei confronti dei vettori italiani, è stato previsto il fermo degli automezzi, fino a quando non viene corrisposta una cauzione ed effettuato il riposo previsto dalle norme europee sui tempi di guida, ivi compresi anche quelli effettuati nei Paesi di provenienza. Una serie di provvedimenti sui quali, per mesi, si era impegnato attivamente il sottosegretario Bartolomeo Giachino, delegato alle questioni dell’autotrasporto. Certamente alla ripresa, dopo il periodo estivo, occorrerà lavorare intensamente, e tutti insieme, per evitare intoppi che rallentino nuovamente il percorso positivo avviato e per intervenire, qualora le parti lo condividano, per effettuare quegli aggiustamenti di semplificazione  necessari per dare nel miglior modo possibile efficacia alle norme che consentono i controlli. Quello che non sarà accettato è la messa in discussione del sistema sanzionatorio e di controllo che consente alle forze dell’ordine di agire. Affermiamo questo in quanto siamo venuti a conoscenza che da parte di qualche realtà associativa si sta cercando di presentare ai ministri competenti una situazione distorta rispetto a quello che le disposizioni emanate provocano. A fronte di queste preoccupazioni Conftrasporto ricorda che le circolari emanate non possono che essere rispondenti alle norme primarie, avendo un effetto, come sostiene Massimo Severo Giannini, solo discorsivo e assolutamente non modificativo. Occorre tuttavia ancora evidenziare che i recenti provvedimenti introducono la tracciabilità,  tante volte indicata come elemento decisivo per individuare proprio coloro che operano senza il rispetto delle leggi. Tutto ciò che si chiede al proprietario delle merci o a coloro che commissionano il trasporto è di stipulare un contratto scritto o di indicare nei documenti di trasporto i soggetti che partecipano all’operazione. “I forti aggravi degli oneri amministrativi” che alcuni committenti segnalano, appartengono più a un incubo di una calda notte di mezza estate che alla realtà. Così come “la notevole mole di documentazione che accompagna la merce” si sostanzia, solo nei pochi casi nei quali non esistono documenti già previsti, nella compilazione di un foglio aggiuntivo. Non è corretto allora definire “vessatorio” un intervento, che nell’interesse dei cittadini, genera trasparenza, tracciabilità ma soprattutto un sistema di trasporto realizzato nel pieno rispetto di tutte le regole della circolazione, evitando alla collettività di sopportare i costi economici e sociali di tali  comportamenti. Inutile lamentarsi degli incidenti dopo; occorre prevenire prima. Fermi restando questi principi, Conftrasporto è disponibile a individuare, tutti insieme, percorsi in grado di eliminare pratiche inutili e interpretazioni contralegem, qualora ve ne fossero. Siamo però convinti che i tecnici dei ministeri interessati non siano andati oltre le disposizioni in vigore.

Paolo Uggè