Benzinai in sciopero dal 12 al 14 dicembre: “Politica distratta e disinteressata”

Benzinai chiusi in tutta Italia dal 12 al 14 dicembre. Fegica-Cisl, Faib-Confesercenti e Figisc-Confcommercio hanno infatti proclamato uno sciopero nazionale su tutta la rete. Le organizzazioni sindacali, in una nota, denunciano “la drammatica crisi strutturale che attraversa la distribuzione carburanti e colpisce duramente le migliaia di piccole imprese di gestione”. Secondo le tre sigle, inoltre, “la caduta verticale dei consumi che soffoca ogni settore produttivo e commerciale, nel nostro specifico è solo parzialmente da addebitare alla crisi economica e finanziaria di quest’ultimo anno e le responsabilità di questa situazione sono ben altrimenti individuabili e diffuse”. 

I gestori se la prendono in particolare con “le Istituzioni e la Politica, distratti e disinteressati per decenni ad un settore produttivo strategico”, che “portano su di loro la gravissima responsabilità di avere ormai spinto alla disperazione e al fallimento una intera categoria che denuncia un indebitamento complessivo superiore ai 300 milioni di euro”. Di fronte a questa “inerzia che non è stata scalfita nemmeno dagli impegni, completamente disattesi, che Ministero e industria petrolifera si sono assunti con la sottoscrizione formale del Verbale del 27 luglio scorso”, i gestori “ritengono di non avere altra scelta che sostenere la vertenza con il ricorso alla mobilitazione generale e con la proclamazione immediata delle seguenti iniziative sindacali: prima chiusura di tutti gli impianti della rete di distribuzione carburanti dal 12 al 14 dicembre 2012, senza garanzia dei livelli minimi di servizio; manifestazione nazionale a Roma da tenersi il 12 dicembre, con presidio della Piazza di Montecitorio; istituzione del ‘no RID day’, protesta attraverso la quale ciascun gestore manderà ‘insoluto’ il pagamento di una fornitura di carburanti, a titolo di parziale anticipo sull’adeguamento della propria remunerazione cha sarà definita dalla futura contrattazione per il rinnovo degli accordi collettivi nazionali, in un giorno a scelta tra il 21, 22 e 23 dicembre prossimo; rifiuto del pagamento con moneta elettronica (carte di credito, pago bancomat, ecc.) del rifornimento di carburanti, nella settimana che va dal 24 al 30 dicembre prossimi. Le organizzazioni di categoria si rivolgono quindi alla Presidenza del Consiglio ed al Ministero dello sviluppo economico “perché assumano le iniziative che il ruolo istituzionale e le leggi riservano loro, sia in termini di garanzia e di controllo sul rispetto delle norme, sia in termini di mediazione per le vertenze sociali e collettive”.