Perché non creare un fondo a favore dei familiari degli autotrasportatori vittime di incidenti stradali? A lanciare la proposta, con una lettera indirizzata al presidente nazionale di Fai Conftrasporto Paolo Uggè, è il presidente ligure della Fai, Gioacchino D’Andria. Ecco il contenuto della lettera.
Caro presidente, la morte del collega autotrasportatore avvenuta in quel di Asti, mi ha colpito profondamente. Il pensiero di quella famiglia che ha perso l’amore del proprio caro e che dovrà affrontare la vita in condizioni difficilissime, priva del sostentamento del capo famiglia, mi ha portato a considerare in quale modo potrebbe essere dato loro un aiuto. In relazione a quanto sopra mi permetto di avanzare una proposta: perché a livello nazionale, con il coinvolgimento dell’Albo degli autotrasportatori, non creiamo un fondo a favore delle vittime della strada del nostro settore? Le risorse per incrementare questo fondo potrebbero derivare anche dai proventi relativi ai ricavi degli indennizzi per le differenze sui corrispettivi non riconosciuti dalla committenza in ragione dei costi della sicurezza. L’affermazione di questo principio eviterebbe, ai soliti “furbetti” del nostro settore di continuare a lavorare sotto costo, destabilizzando il mercato, per poi beneficiare del diritto di richiedere al proprio cliente le differenze sui corrispettivi percepiti. Mi rendo conto delle difficoltà da superare, pur tuttavia, se il tutto potesse essere normato per legge, una parte degli introiti di cui sopra potrebbero essere incassati dallo Stato, quale ammenda per il mancato rispetto dell’articolo 83 bis, la differenza potrebbe essere destinata a incremento del fondo per le vittime della strada dell’autotrasporto. A questo punto lo Stato bisognoso di risorse avrebbe tutto l’interesse di effettuare i controlli con maggior impegno ed il risultato ultimo sarebbe la regolamentazione di un libero mercato. Un caro saluto.