È stato confermato, nonostante il tentativo di mediazione del governo, lo sciopero dei benzinai che terrà chiusi i distributori da martedì sera a venerdì. Lo hanno annunciato i gestori di Fegica e Faib che in una nota hanno definito il governo “in confusione” e capace solo di riproporre “vecchi impegni mai rispettati”. Lo sciopero inizierà martedì alle 19 nelle città e alle 22 in autostrada e durerà fino a venerdì mattina. Pompe chiuse in tutta Italia, tranne che in Liguria e Toscana, le regioni colpite dal recente alluvione. Qui i sindacati hanno deciso di non fare sciopero. I disagi in realtà sono già cominciati, con lunghe code ai distributori.
Come a Milano, dove in alcuni benzinai è già finito il diesel normale e resta in vendita solo quello più costoso. C’è anche chi si presenta al distributore con qualche tanica da riempire in più. Domani, martedì mattina, ci sarà l’ultimo tentativo di fermare lo sciopero, nel corso di un incontro al ministero dello Sviluppo economico. Dal ministero, affermano Faib e Fegica, arriva “una nuova prova di latitanza: anche in questo caso piovono promesse che questo Governo non ha saputo rispettare neanche nei suoi tempi migliori e nonostante impegni formali già assunti, in momenti diversi nel corso degli ultimi tre anni. In realtà, sulle questioni concrete, il Governo sembra non potere né volere fare quel che deve”.
“Niente liberalizzazione del mercato dei carburanti, che continua a essere ingessato e sotto il ferreo controllo di potenti lobby, che costringono consumatori e gestori a convivere con i prezzi dei carburanti più alti d’Europa. Niente sul provvedimento di deduzione forfetaria”, spiegano sempre i sindacati, “che, per venti anni, era stato utilizzato per compensare il ruolo di sostituto d’imposta che la categoria dei Gestori assume, a rischio costante della propria incolumità fisica, incassando e riversando 38 miliardi di euro all’anno di tasse, tra accise e Iva, nelle tasche del ministro Tremonti: neanche ora, quando pure il Sottosegretario Saglia è stato costretto ad ammettere pubblicamente che si tratta di un provvedimento dovuto”.
Preso atto della “inerzia e dell’incapacità del Governo che azzera ogni spazio di ulteriore mediazione”, il Coordinamento Nazionale Unitario di Faib Confesercenti e Fegica Cisl ha quindi deciso di confermare il pacchetto di 15 giorni di sciopero da attuarsi nei prossimi tre mesi. A cominciare dai primi giorni di chiusura che si terranno a partire dalle ore 19 dell’8 novembre e fino alle ore 7 dell’11 novembre sulla viabilità ordinaria e a partire dalle ore 22 dell’8 e fino alle ore 6 dell’11 novembre sulla viabilità autostradale.