È stato firmato a Parigi dall’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia Giovanni Castellucci il contratto per la realizzazione e gestione del pedaggio satellitare per i camion in Francia. Il nuovo sistema, voluto per combattere l’inquinamento stradale, prevede la messa a punto di un’ecotassa per i mezzi pesanti su oltre 10 mila chilometri di strade nazionali e dipartimentali francesi.
Come riporta il sito lestradedellinformazione.it, “il contratto da 2,8 miliardi di euro è la commessa più grande mai assegnata dallo Stato francese a un’azienda italiana”. La firma è arrivata dopo una lunga diatriba giudiziaria, iniziata a gennaio quando il gruppo italiano si era aggiudicato il contratto contro cui avevano fatto ricorso i concorrenti francesi. “Il sistema di pedaggiamento satellitare messo a punto da Autostrade”, spiega sempre il portale dell’Anas, “prevede che tutti i mezzi pesanti superiori a 3,5 tonnellate paghino nel corso dell’anno un tassa proporzionale all’utilizzo delle strade che non sono in concessione (autostrade gratuite, arterie statali e alcune grandi provinciali). In tutto 15 mila chilometri. In sostanza, ogni camion dovrà avere a bordo una scatola collegata alla rete satellitare e il suo passaggio, attraverso i quattromila punti di controllo che saranno installati, permetterà la fatturazione, che dovrebbe essere di 12 centesimi al chilometro. Gli apparecchi godranno di una distribuzione capillare. Si calcola che saranno 600 mila per gli utenti abituali e 200 mila per quelli occasionali (questi ultimi con un contratto prepagato). Per controllare le infrazioni è previsto un mezzo migliaio di portali, fissi o mobili. L’ecotassa, secondo i francesi, dovrebbe portare nelle casse delle strutture pubbliche 1,2 miliardi, mentre Autostrade per l’Italia dovrebbe incamerare ogni anno, fino al 2024, 200 milioni. II sistema dovrebbe essere operativo dal luglio 2013 e la concessione durerà fino al 2024. L’azienda italiana investirà più di 600 milioni e i finanziamenti saranno garantiti da un consorzio di cui fanno parte Imi, Deutsche Bank, Medio-banca, Unicredit e CréditAgricole. Anche la Caisse des Dépots darà il suo sostegno”. Decisamente soddisfatto l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia: “Un risultato che dimostra tre cose”, ha detto Castellucci: “che Autostrade non è solo un’azienda di incasso di pedaggi ma un’impresa industriale che sviluppa know-how; che l’Italia è in grado di fare sistema, visto che nell’operazione sono stati coinvolti attori di primo piano come Magneti Marelli e Stm; che in Francia anche gli stranieri, italiani compresi, possono vincere gare pubbliche”.